Notizie storico critiche
Nato il 25 aprile 1874 da padre italiano e madre irlandese, Marconi non seguì un corso di studi di tipo tradizionale anche a causa dei frequenti spostamenti invernali della famiglia, prima in Inghilterra e poi in Toscana.
A Livorno il giovane Marconi prese diverse lezioni private e sviluppò un forte interesse per l’elettrotecnica, che approfondì con Vincenzo Rosa, professore di fisica del liceo locale e unica figura di «maestro» che Marconi riconobbe in seguito ripercorrendo gli anni della sua formazione.
Nel laboratorio allestito nella casa paterna, Villa Griffone, nella campagna bolognese, il giovane si dedicò ad esperimenti e letture di notevole livello (era tra l’altro abbonato all’ottima rivista «L’Elettricità») maturando ben presto l’ambizione di diventare inventore.
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Fin dal suo primo progetto tecnico Marconi manifestò interesse per le applicazioni tecnologiche concrete e per il loro possibile sfruttamento commerciale.
Dei suoi primi progetti ebbe l’opportunità di discutere con Augusto Righi, noto docente dell’Università di Bologna impegnato in importanti esperimenti sulle onde elettromagnetiche
Nel 1894 Marconi iniziò a compiere esperimenti con le onde elettromagnetiche (in quel periodo oggetto di indagine in vari laboratori di ricerca europei) con l’intento di utilizzarle come mezzo per inviare segnali a distanza senza ricorrere ai fili della telegrafia ordinaria. In seguito a un’intensa attività sperimentale, svolta nella casa paterna, riuscì a inviare segnali a 2 km di distanza, al di là di una collina interposta tra l’apparato di trasmissione e quello di ricezione.
Quei primi esperimenti di telegrafia senza fili svolti nel 1895 segnarono l’inizio delle radiocomunicazioni. Immediatamente Marconi si pose il problema di assicurarsi un riconoscimento ufficiale per la sua promettente invenzione e di trovare le condizioni migliori per potere svilupparla e sfruttarla commercialmente. Insieme alla famiglia decise di trasferirsi in Inghilterra, paese economicamente e industrialmente avanzato e fortemente interessato al potenziamento delle reti di comunicazioni, nel quale inoltre risiedevano i parenti materni del giovane inventore che furono di grande aiuto per i contatti che egli poté stabilire al suo arrivo a Londra, nel febbraio del 1896.
Marconi si affidò ai più validi esperti legali per la stesura del suo primo brevetto (giugno 1896), presentò la sua invenzione negli ambienti interessati (in particolare, avviò una collaborazione con William H. Preece, direttore tecnico del General Post Office) e dopo una fitta serie di contatti, procuratigli dal cugino Henry Jameson Davis, decise di fondare una compagnia privata. Nel luglio del 1897 fu costituita la Wireless Telegraph and Signal Company (poi nota come Marconi Company) della quale Marconi diventò direttore tecnico e inizialmente fu azionista di maggioranza. In questo modo egli mantenne il controllo sugli sviluppi della propria invenzione, che non era ancora pronta per delle realizzazioni commerciali. Inizialmente le possibilità della radiotelegrafia sembravano infatti limitate alle comunicazioni marittime, – dove il telegrafo non poteva arrivare – vale a dire tra le navi in movimento e tra le navi e la costa. Per Marconi invece l'invenzione aveva davanti a sé ulteriori sviluppi, primo fra tutti la possibilità di funzionare a distanze molto maggiori rispetto a quelle ottenute nei primi mesi di prove. Egli seppe sfruttare la sua posizione all’interno della Compagnia per effettuare ricerche e dimostrazioni in questa direzione.
In qualità di direttore tecnico della Compagnia, Marconi scelse collaboratori con una preparazione tecnica e scientifica molto buona (tra questi spicca sicuramente John Ambrose Fleming, di lì a poco inventore del diodo) e con loro si dedicò con grande determinazione alle attività di ricerca e di dimostrazione del sistema. Nei primissimi anni di attività Marconi e i suoi collaboratori si mossero principalmente in due direzioni, quella dell’incremento della portata delle trasmissioni e quella della riservatezza e dell’indipendenza delle comunicazioni. Questo secondo problema venne risolto con il famoso brevetto 7777 (ottenuto nel 1900 e seguito da prolungate dispute) relativo alla sintonia dei circuiti trasmittenti e riceventi che svelò l'esistenza di una nuova entità, lo spettro radioelettrico, che opportunamente diviso e governato poteva permettere la comunicazione contemporanea di molti segnali senza interferenze. Marconi fu molto abile nella scelta delle dimostrazioni e nel pubblicizzare ogni successo ottenuto. Grande popolarità ebbero ad esempio i primi servizi radiotelegrafici giornalistici: nel luglio del 1898 Marconi seguì, a bordo di un piroscafo, le regate indette dal Royal Yachting Club, trasmettendo telegraficamente le fasi della corsa al Daily Express di Dublino, che poté uscire con i risultati della gara prima che le imbarcazioni che facevano ritorno in porto fossero spuntate all'orizzonte. […] (Continua in OSS)